Mondi Paralleli

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I SITI INTERNET E LA PIETA' A PAGAMENTO

di Marisa Melis

QUOTIDIANO SARDEGNA DEL 30 maggio 2012

Internet è un sistema veloce per comunicare e per diffondere notizie. Allo stesso tempo è un contenitore di tutto.

Si vende, si compra e si può anche incappare in fregature.

Sempre più spesso digitando nei motori di ricerca la parola "disabilità" approdiamo in siti dove persone di ogni tipo, inventano raccolta fondi per aiutare bambini malati, possibilmente terminali, con tanto di foto tendenti al pietismo. Per poi indurre chi guarda a versare un contributo, ovviamente.

Pur di strappare soldi alla gente, certi individui non rispettano la privacy dei loro figli, postando immagini che li ritraggono nelle situazione più delicate.

Vengono fotografati e mostrati bambini con il Peg, il sondino che garantisce la nutrizione artificiale; vengono mostrati imbragati con strani arnesi (che definiscono di riabilitazione), con gli spilloni conficcati in tutte le parti del corpo o addirittura con bruciature sulla schiena causate da canne roventi, applicate per “staccare” il catarro dalle pareti polmonari.

Logicamente sono genitori ai quali sarebbe bene si avvicinassero gli assistenti sociali, per salvaguardare i minori da chi ha perso il lume della ragione.

Bambini che a dicembre vengono vestiti da babbo natale, o assurdamente accostati ad una croce nel periodo pasquale, come a significare che si portano una croce addosso. Poi ci sono anche i bambini che nonostante il passare degli anni nei siti hanno sempre 3 anni, sempre ritratti nella stessa foto.

Oltre ai bimbi, troviamo anche adulti che per impietosire si fanno fotografare con l’ossigeno, la flebo, ricoverati in stanze d’ospedale.

In questi spazi web tutti cercano soldi per aiutare la persona in difficoltà a curarsi, perché l’Italia è cattiva, il SSN è avaro, di tutto e di più. Tutti indicano in grassetto un codice IBAN o numero carta Pay per versare immediatamente, perché la loro vita dipende dalla tua generosità.

Questo avviene in barba a tutte le regole delle linee guida per la raccolta fondi che il nostro Governo ha emanato nel 2010. Queste linee indicano percorsi obbligatori fatti da ONLUS e non singoli individui, dove si parla di pubblicazione bilanci e trasparenza nella raccolta fondi. Quando qualcuno chiede spiegazioni, si blindano i siti e si contratta solo con gli amici fidati. Che non chiedono lo scontrino.

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